Fondazione Irene Ets
Via Isonzo 149
, 04100 Latina (LT)
Tel: +39 389 446 6605
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L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) non viene diagnosticato con un semplice test di laboratorio o un esame medico. La valutazione si basa su un’analisi approfondita dei sintomi, della loro persistenza nel tempo e dell’impatto che questi hanno sulla vita quotidiana della persona. La diagnosi è un processo clinico che coinvolge diversi strumenti e fonti di informazione, tra cui genitori, insegnanti e professionisti della salute mentale.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) stabilisce criteri specifici per la diagnosi dell’ADHD. Per essere diagnosticato, il soggetto deve presentare almeno sei sintomi di disattenzione o iperattività/impulsività (cinque sintomi negli adulti) che si manifestano in due o più contesti (ad esempio, casa e scuola o lavoro) per almeno sei mesi. Inoltre, i sintomi devono interferire in modo significativo con il funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
Gli specialisti utilizzano strumenti standardizzati, come il Conners Rating Scale, l’ADHD Rating Scale-IV e l’SNAP-IV, per raccogliere informazioni dai genitori, insegnanti e, se possibile, dall’individuo stesso. Questi questionari misurano la frequenza e l’intensità dei sintomi nei diversi ambienti.
Il medico può condurre sessioni di osservazione diretta del comportamento del bambino o dell’adulto in diversi contesti per valutare la presenza e la gravità dei sintomi.
Alcuni specialisti ricorrono a test cognitivi per valutare le funzioni esecutive, la memoria di lavoro e le abilità attentive, al fine di escludere altri disturbi cognitivi o dell’apprendimento.
La diagnosi dell’ADHD deve escludere altre condizioni mediche o psicologiche che potrebbero causare sintomi simili, come ansia, disturbo oppositivo-provocatorio, disturbi dell’umore o problemi di udito e vista.
La diagnosi nei bambini si basa spesso sulle informazioni fornite da genitori e insegnanti, mentre negli adulti vengono esplorate difficoltà vissute nella gestione della vita quotidiana, del lavoro e delle relazioni. Negli adulti, la presenza di sintomi fin dall’infanzia è un criterio essenziale per la diagnosi.
Diagnosticare correttamente l’ADHD è fondamentale per garantire un supporto adeguato e migliorare la qualità della vita della persona. Se sospetti la presenza di ADHD in te stesso o in un familiare, consultare uno specialista è il primo passo per ricevere un’adeguata valutazione e supporto.
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