Rappresentazione artistica del DNA composto da frutta e verdura, simbolo del legame tra nutrizione e salute.

Il cibo come alleato o nemico? Nutrizione e neurodiversità: quello che (forse) non sai

Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA): un problema che non riguarda solo il peso, ma il benessere mentale e fisico di chi ne soffre.
E se ti dicessi che l’alimentazione può influenzare direttamente l’attenzione, l’umore e persino il comportamento nei bambini e negli adulti neurodivergenti?

Prendiamo ad esempio chi ha un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD): una dieta sbilanciata, ricca di zuccheri raffinati e ultra-processati, può intensificare sbalzi d’umore, difficoltà di concentrazione e impulsività. Allo stesso tempo, restrizioni alimentari estreme possono amplificare ansia e stress, alimentando un circolo vizioso difficile da spezzare.

Rappresentazione artistica del DNA composto da frutta e verdura, simbolo del legame tra nutrizione e salute.

Ecco perché parlarne è fondamentale!
Il 15 marzo, nella Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, vogliamo accendere i riflettori su un tema spesso ignorato: il legame tra alimentazione, neurodiversità e disturbi alimentari.

A guidarci in questo viaggio è la Dott.ssa Marilena Ponzani, psicologa clinica e psicoterapeuta, membro del comitato tecnico-scientifico della Fondazione Irene E.T.S. e specialista nei DNA. Con la sua esperienza, approfondiremo segnali d’allarme, strategie di intervento e il ruolo cruciale della famiglia nel percorso di guarigione.

Se hai un figlio, un amico o un familiare con difficoltà alimentari, non puoi permetterti di ignorare questo argomento.

Leggi articolo della Dott.ssa Marilena Ponzani

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE.

R-ESISTO: dal Corpo alla Parola per uscire dall’invisibilità.

Il 15 marzo si celebra la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, un’iniziativa dedicata alla sensibilizzazione sui DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE (DNA).

Questa giornata è un’occasione per informare, combattere lo stigma ed offrire supporto a chi soffre di queste patologie, troppo spesso sottovalutate ed invisibili. I DNA non rappresentano una “moda” del momento o “capricci”, sono patologie complesse e gravi, caratterizzate da:

  • un comportamento alimentare disfunzionale
  • un’eccessiva preoccupazione per il peso con alterata percezione dell’immagine corporea.

Come possono manifestarsi i DNA?

I DNA possono manifestarsi con restrizioni estreme, abbuffate compulsive o comportamenti compensatori dannosi, generando un’ossessione per il peso e l’aspetto fisico. Il loro impatto va ben oltre la dimensione estetica, compromettono la salute psico-fisica, condizionando profondamente il benessere e la qualità della vita di chi ne soffre e delle famiglie. Sono spesso correlati a bassi livelli di autostima e possono presentarsi in associazione ad altri disturbi psichici come ad esempio disturbi d’ansia e disturbi dell’umore. Lo stato di salute fisica è quasi sempre compromesso a causa delle alterate condotte alimentari (restrizione alimentare, eccessivo consumo di cibo con perdita di controllo, condotte di eliminazione e/o compensatorie) che portano ad alterazione dello stato nutrizionale.

Il basso peso della persona può essere fattore predittivo specifico?

Il basso peso, come spesso erroneamente si ritiene, non è un marcatore unico e specifico per i DNA, in quanto anche condizioni di normopeso e sovrappeso, fino all’obesità, possono essere associate alla presenza di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Inoltre, spesso i sintomi iniziali si confondono con le mode culturali salutiste e di fitness, che possono agire sulla vulnerabilità individuale rappresentando, in realtà, una giustificazione per ridurre l’introito alimentare e il cui confine non è sempre facile da stabilire.

Quali possono essere i  segnali di emergenza?

Il tono dell’umore diviene instabile, il pianto frequente, la rabbia elavata, la tensione familiare cresce e la comunicazione diventa disfunzionale.

Drastico cambiamento del regime dietetico, e tenacia nel portarlo avantied attività fisica eccessiva,

Sonno disturbato o vera epropria insonnia.

Aritmia cardiache o dolori al torace, forti doloria ddominali.

Pensieri suicidari, comportamenti autolesivi, come infliggersi ferite, più spessograffi, tagli escoriazioni.

Ripetute visite al bagno dopo pranzo.

Perdite di conoscenza svenimenti

Difficoltà respiratorie, stanchezza.

Se pensi che una persona a te vicina possa soffrire di un DNA non sottovalutare la situazione e rivolgiti ad un esperto.

Quanto è importante la diagnosi precoce per i DNA?

La diagnosi precoce è fondamentale. Prima si avvia la presa in carico, prima si rompe questa condizione, prima si avrà la guarigione. Attualmente i DNA rappresentano un importante problema per la sanità pubblica, visto che per l’anoressia e per la bulimia, negli ultimi decenni, c’è stato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che sono sempre più frequenti diagnosi in età preadolescenziale e nell’infanzia.
L’insorgenza precoce, interferendo con un sano processo evolutivo sia biologico che psicologico, si associa a conseguenze molto più gravi sul corpo e sulla mente. Un esordio precoce può infatti comportare un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla malnutrizione, soprattutto a carico dei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale.

Purtroppo la diagnosi precoce rappresenta una sfida non sempre facile in quanto la natura della psicopatologia di questi disturbi, caratterizzata da negazione, ambivalenza, segretezza e vergogna rendono difficile per la persona che ne soffre parlare apertamente del problema alimentare con il medico curante tendendo a minimizzare o negare il problema.

Qual’e il trattamento elettivo per i DNA?

Il trattamento elettivo, così come sottolineato dalle linee guida internazionali, va condotto da una equipe multidisciplinare; è essenziale una grande collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni (medici specialisti in psichiatria, in pediatria, in scienza dell’alimentazione e in medicina interna, dietisti, psicologi e psicoterapeuti), ai fini di una diagnosi precoce, di una tempestiva presa in carico all’interno di un percorso multidisciplinare e di un miglioramento dell’evoluzione a lungo termine. Inoltre in caso di importante comorbitdità psichiatrica – depressione e/o disturbo d’ansia – si prevede anche un intervento farmacologico per gestire meglio la condizione e facilitare il ripristino di un’alimentazione adeguata.  Il programma terapeutico coinvolge anche la famiglia risorsa fondamentale per l’efficacia della cura

Qual è il ruolo dei genitori nei DNA?

L’insorgenza di un DNA in un familiare comporta significative modificazioni nelle dinamiche familiari, influenzando profondamente la qualità delle relazioni interpersonali all’interno della famiglia. Questi cambiamenti possono alterare le relazioni e contribuire al mantenimento dei sintomi nei pazienti affetti da disturbi alimentari. Coinvolgere i genitori nelle sessioni di psicoterapia può aiutare a migliore la comunicazioe ed avere un ambiente supportivo. Tra gli approcci terapeutici più efficaci troviamo il Trattamento Fondato sulla Famiglia (FBT- Family Based Treatment), il modello d’intervento FBT sottolinea l’importanza e la centralità della figura genitoriale, considera la famiglia come risorsa primaria per la guarigione del paziente e non come causa del suo disturbo, l’obiettivo infatti non è quello di giudicare o trovare il responsanbile della malattia ma di mobilitare le risorse di ogni  singolo membro della famiglia per reagire ed affrontare insieme il disturbo  alimentare.

Quali indicazioni si possono dare ai familiari?

E’ importante per i genitori esprimere le preoccupazioni offrendo vicinanza, presenza e dialogo ed essere preparati comunque alla frustrazione di ricevere negazione, rabbia e resistenza rispetto la guarigione.

Non cercare di costringerli a mangiare

Evitare di commentare l’aspetto, il peso con critiche o giudizi circa le conseguenze per la salute.

Offrire sempre la vicianza ed incoraggiare il trattamento

Essere pazienti perchè il trattamento potrebbe essere lungo ed articolato, multidisciplinare dove la variabile tempo ed il rispetto di esso devono essere tenuti in considerazione.

E bene trasmettere sempre il messagio che nella vita si è amati ed apprezzati per come siamo e non per il nostro aspetto esteriore

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MARILENA PONZANI

Dott.ssa Marilena Ponzani, Psicologa clinica e Picoterapeuta con esperienza pluriennale nel trattamento dei DNA, lavora in rete con le strutture pubbliche territoriali.

Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) Neurodiversità Inclusione dislessia dislessico Disortografia Discalculia Disgrafia

Le storie e le competenze di questi professionisti ci ispirano ogni giorno.

Conoscere per agire: il cambiamento inizia oggi

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) non sono una fase.
Non sono una scelta. Sono una battaglia che si combatte ogni giorno.

Il cibo è molto più di un semplice carburante: è relazione, emozione, regolazione dell’umore e della concentrazione.
Capire il legame tra alimentazione e neurodiversità è il primo passo per costruire un ambiente che favorisca salute mentale, benessere fisico e una vita equilibrata.

Cosa puoi fare adesso?
Riconoscere i segnali d’allarme e non minimizzare.
Cercare il supporto di esperti, perché prima si interviene, migliori saranno i risultati.
Diffondere consapevolezza: condividere informazioni può salvare vite.

Se questo articolo ti ha fatto riflettere, non tenerlo solo per te. Condividilo con chi ne ha bisogno.
Ogni piccolo passo conta. E oggi, quel passo lo puoi fare tu.